L'editoriale Azzurro
domenica 21 luglio 2019 - 11:00
di Massimo Barbero
C’era una volta il calcio d’estate… che restituiva alla gente… nei luoghi di villeggiatura o anche semplicemente a Casale Monferrato… l’emozione di vedere da vicino i propri campioni…
Ora alla deriva delle partite in Cina e dintorni si è aggiunta la moda dei “test match” a porte chiuse. Senza gente, senza tifosi, senza tv, senza giornalisti o giornali. Come se ci fosse chissàchecosa da nascondere… al 20 di luglio… con mezza squadra ancora in vacanza (o da comprare) ed avversari e calendario tutti da definire.
Ripeto quello che scrissi un anno fa di questi tempi quando saltò in extremis l’amichevole sul campo dell’Accademia del mio amico De Giuliani. Piuttosto che prestarsi ad una passerella “semiclandestina” a Milanello, meglio giocare a Borgomanero, Arona, Omegna… negli impianti di provincia dove ancora vivono e soffrono tanti cuori azzurri o comunque gente per cui il Novara Calcio conserva intatto il proprio fascino…
E complimenti invece al Novara Calcio per avere lasciato le porte di Novarello sempre aperte ai propri tifosi ed agli sportivi di ogni dove. Sia nei momenti più esaltanti quando le tribunette si riempivano anche per una partitella a fine luglio… sia nei periodi più tribolati quando c’era magari il rischio di una contestazione.
Una sfida con il Milan alle 10.30 di mattina del 19 luglio (e senza spettatori) che ovviamente non abbiamo visto non può darci alcuna indicazione, né qualche motivo di ingiustificato e prematuro ottimismo. Però vanno fatti i complimenti al mister ed ai nostri ragazzi, specialmente ai più giovani, per come hanno affrontato questo appuntamento, comunque di prestigio. Senza alcun timore reverenziale, ma con l’orgoglio di volersela comunque giocare al cospetto di Piatek, Donnarumma e diversi altri mostri sacri.
Da fuori si intravedono finalmente idee e situazioni chiare come non capitava da tempo. Zebi è stato efficace e risoluto nel dividere giocatori ancora al centro del progetto ed elementi in uscita. Una demarcazione che forse ha accelerato le partenze dei vari Cacia, Maniero, Cattaneo, Ronaldo. Il più è stato fatto e non c’è stato nemmeno bisogno di attendere l’ultimo giorno di mercato come succedeva di solito.
Al di là degli immancabili “tira e molla” su cifre e durata dei contratti, non credo sarà un problema ora piazzare in B Sciaudone, reduce da una buonissima mezza stagione a Cosenza. Lo stesso ottimismo, con le debite proporzioni, può essere riproposto per Casarini (che ha certamente mercato in B o in un’alta serie C) e per il duo Cinaglia-Perrulli (che in categoria godono ancora di un discreto appeal).
L’importante è che questa “chiarezza” rimanga tale anche di fronte alle prime sirene dei procuratori: salvo offerte irrinunciabili, se si vuole davvero costruire qualcosa, i ragazzi del 1998, reduci da un discreto campionato di C, devono rimanere qui per crescere ancora nella società che li ha lanciati. Il Novara deve rappresentare una priorità ed un vanto per chi è sbocciato a Novarello.
Altrimenti tutti i bei discorsi vanno subito a farsi benedire…Ritiro e Tim Cup serviranno al mister per capire se c’è qualche uomo in più su cui puntare tra i prestiti di rientro (intendo Kanis, Peralta ed anche Zacchi) o tra i giovani e giovanissimi (a Milanello mi pare che il 2002 Barbieri abbia giocato per tutta la gara) per poi completare la rosa di conseguenza.Nel frattempo però attendiamo almeno 2-3 innesti di un certo spessore perché rispetto alla scorsa stagione finora abbiamo perso parecchio in termini di qualità ed esperienza, soprattutto in attacco.
Vietato temporeggiare o tirare troppo la corda, l’inatteso esito della trattativa Petrella (appena passato al Sudtirol) deve rimanerci impresso come monito. Se un giocatore piace, interessa anzi convince… perché indugiare ancora all’alba del 20 di luglio?
Obiettivamente la rosa attuale avrebbe i suoi problemi a salvarsi in un campionato che non avrà più le superpenalizzate Cuneo-Lucchese-Pro Piacenza né la romantica incoscienza di Albissola ed Arzachena (lo stesso Gozzano sta puntando su qualche “uomo faro” di non trascurabile valore).
D’altro canto però il gap con le altre 18 squadre “normali” (il Monza berlusconiano ha un budget apparentemente fuori portata per le concorrenti in categoria) non pare incolmabile per un Novara capace di fare le cose per bene da qui al 2 settembre. Lo so, è pericoloso farsi illusioni e l’umiltà può e deve diventare la nostra arma migliore.
Però guardando il girone che ci è toccato, senza azzardare previsioni premature, notiamo che Pisa e Piacenza non ci sono più, Padova e Vicenza giocheranno altrove, Arezzo e Siena hanno cambiato ancora molto ed a Carrara gli “eterni” Maccarone e Tavano hanno comunque compiuto un anno in più. Per un Alessandria pronta a rilanciare dopo un campionato di assestamento, c’è una Pro Vercelli che, per contro, sta vendendo gli uomini migliori della passata stagione. Certo, avremo una Juve che farà le cose molto meglio rispetto al frettoloso debutto di un anno fa e ci saranno le immancabili sorprese e matricole a darci fastidio.
Detto questo, mentre ipotizzare un Novara in grado di lottare per il primato pare oggi pura utopia, la speranza di riuscire ad essere competitivi, più competitivi dell’anno passato, non è poi così campata per aria.La campagna abbonamenti “low cost” rappresenta una grande occasione, forse irripetibile, per riconquistare almeno una fetta del gradimento perduto in città nelle ultime stagioni. Non servirà a sedurre nuovamente gli innamorati delusi (che poi alla fine allo stadio, bene o male… tra un brontolio e l’altro, ci vanno comunque…) ma potrebbe portare finalmente facce nuove al “Piola”.
Tra coloro che sottoscriveranno la tessera attratti dal prezzo di favore, si nascondono persone che, grazie a questa iniziativa, potrebbero scoprire (o riscoprire) la magia delle domeniche allo stadio per poi “legarsi” a tempo indeterminato al nostro Novara e seguirlo anche a condizioni diverse. A patto però di offrire loro, sin da subito, una squadra vivace, combattiva e propositiva, il più possibile vincente.E’ di fondamentale importanza farsi trovare pronti.
Con un’organizzazione societaria che eviti (o limiti al minimo) problemi, disfunzioni disinformazione e disorganizzazione per chi vorrà abbonarsi. Eppoi allestendo una rosa almeno competitiva e dell’“animus pugnandi” molto distante rispetto a quello (non) visto nel recente passato…
Forza Novara sempre!!!
Ps: un grazie a patron Leonardi per avere spostato il marchio “Igor” al centro della nostra maglia in un momento in cui la sua azienda, all’indomani della storica conquista della Champions, non aveva forse necessità di ulteriore visibilità “sportiva”, ma il Novara Calcio aveva tanto bisogno di sentire un appoggio concreto da parte del territorio.
Massimo Barbero
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