L'intervista a Massimo Belluomini
martedė 30 aprile 2019 - 17:47
di Massimo Barbero
Una ventina di giorni fa era al “Piola” per Novara-Alessandria. A circa una quindicina d’anni dalla sua ultima maglia azzurra evidentemente Massimo Belluomini non ha dimenticato la squadra con cui ha vinto un campionato di C2 quantomeno avventuroso: “sono venuto su sperando di ritrovare Palombo, ma per i suoi impegni di mister non ci siamo incrociati - racconta – onestamente mi aspettavo di vedere più pubblico allo stadio anche perché una possibilità di salire c’è ancora. Ed effettivamente non ho assistito nemmeno ad una gran partita. Ma poi ho avuto la fortuna di cenare con mister Sannino, mi ha fatto davvero una grandissima impressione anche come persona e mi ha spiegato un po’ di cose. Se il gruppo lo seguirà fino alla fine il Novara può giocarsela con le altre”.
Che fa adesso Massimo Belluomini? “Alleno i Giovanissimi del Capezzano Pianore, una società affiliata al Milan. E lavoro per la Folletto con Stefano Santini (ex attaccante azzurro ndr) mio capo-area. Con lui ho condiviso anche l’esperienza nel beach soccer a Viareggio”.
Per i più giovani proviamo a descrivere le caratteristiche del Belluomini calciatore: “ero un centrocampista di sostanza, forse non eccellevo per qualità, ma in campo davo proprio tutto. Se c’era da tirare la carretta non mi tiravo certo indietro… Non tutti i ragazzi che si affacciano al professionismo oggi fanno lo stesso”.
Non a caso il suo palmares è ricco di campionati vinti. A cominciare dai trionfi con la maglia del Pisa: “in nerazzurro ho giocato 6 anni. Siamo passati dal Campionato Nazionale Dilettanti ai play off per salire in serie B. Quando vai bene il sostegno dell’Arena Garibaldi può essere l’arma in più in grado di darti una spinta decisiva”.
Meglio vincere la C2 all’ultimo minuto dei supplementari come hai fatto a Novara o con ritmi da… Juventus, come ti è successo con il Pisa di D’Arrigo? “Senza dubbio in una finale play off, come quella che abbiamo vissuto con l’Alto Adige. L’emozione è più grande. Col Pisa abbiamo raggiunto la promozione matematica con cinque giornate d’anticipo, non è stata la stessa cosa”.
La tua prima annata in azzurro è stata molto particolare. Appena arrivato a luglio… sei partito per quel ritiro in Bulgaria quantomeno inedito… prima che scoppiasse il putiferio: “Lì per lì effettivamente l’avevo vissuta come una situazione anomala perché era la prima volta che mi capitava di cominciare la preparazione all’estero. Però quell’esperienza meno agiata del solito… ci ha permesso di cementare il gruppo. Anche se al ritorno mister Di Chiara ha lasciato, dopo un litigio con Borgo”.
Non tutto il male vien per nuocere… perché con il tecnico ha abbandonato il Novara anche il figlio Diego, reduce da una stagione molto convincente… E così ti sei ritrovato titolare inamovibile fino all’esaltante notte del 6-2 di Pordenone. Poi è stato ingaggiato Monza e, malgrado i rinforzi di gennaio, paradossalmente la squadra è calata: “Siamo stati bravi a trovare delle alternative per reagire ad un periodo difficile dopo un inizio bellissimo. Quando riesci a cambiare strada così, in corsa, hai grandi chances di spuntarla alla fine, come poi in effetti è stato”.
Sergio Borgo ha sempre creduto in Belluomini: “E’ stato lui a portarmi a Pisa dalla Torrelaghese, quand’ero al rientro da un’annata al Cagliari. Eppoi mi avrebbe voluto con lui anche allo Spezia. La società nerazzurra non ha accettato, ma è una cosa che mi ha fatto molto piacere. La seconda chiamata è arrivata quando lui era a Novara ed io reduce da un campionato un po’ così, tra Montevarchi e Viareggio. Quest’anno l’ho rivisto in tribuna a Siena, quand’è venuto con il Cuneo”.
Massimo ha ricambiato la fiducia del Direttore con una dedizione assoluta alla causa. Anche quando sarebbe stato forse più saggio fermarsi: “Il secondo anno avevo un problema alla spalla. Ho giocato con un tutore, ma non era la stessa cosa. A fine stagione però mi sono operato. Pur di non stare fermo ho accettato poi di ripartire dai Dilettanti. Per fortuna sono riuscito a tornare in C con l’Imolese”.
Del Novara abbiamo detto in apertura. Sono ben più concrete oggi le speranze di promozione del Pisa che, dopo un inizio non esaltante ed una flessione a cavallo della sosta natalizia, da metà febbraio in poi ha cambiato marcia: “Ho visto in nerazzurri un paio di volte. La squadra a gennaio è stata rinforzata con alcuni innesti importanti tra cui quello di un attaccante del calibro di Pesenti. Ma anche il mister è stato bravo ad aggiustare le cose. Ora sono una delle formazioni più attrezzate nella categoria”.
Il cuore del mediano toscano però batte anche per il Novara: “Saluto tutti i tifosi azzurri che mi hanno sempre voluto bene e faccio loro un grosso in bocca al lupo. Non devono mai mollare e continuare ad andare allo stadio. Io probabilmente sarò a Pisa sabato, magari ci si vede…”.
Massimo Barbero
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