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domenica 19 agosto 2018 - 09:31
di Massimo Barbero

Massimo De Salvo ci ha provato. In questi quasi 12 anni ai vertici del Novara ha tentato, in più occasioni ed in maniera concreta, di dare un contributo importante alla crescita del calcio italiano, offrendo ripetutamente lo spunto per far rispettare e talvolta persino riscrivere… regole obsolete ed assurde. Certo ha agito, di volta in volta, perseguendo gli interessi contingenti della propria società. Ma lo ha fatto sempre in maniera costruttiva, nelle sedi competenti, lontano dagli strepiti e dagli eccessi che sono ormai diventati il segno di riconoscimento del nostro microcosmo pallonaro.Penso al famoso articolo 50 delle Noif (Norme Ordinamento Federale) di cui un po’ tutti abbiamo invocato il rispetto in questi giorni di improvviso “ribaltone” federale.

Chi tra i Presidenti in carica ne conosceva l’esistenza (e le sfumature applicative) prima di quel famoso agosto 2014 in cui il solo Novara, tra lo scetticismo generale, propose ricorso contro la forzatura abodiana della B a 21 squadre? Penso al modo con cui il Novara Calcio si è rapportato, sin dall’inizio del 2012, con la piaga delle scommesse che allora stava dilaniando in modo particolare la serie B. “Presidente, perché non imponi a tutti i club italiani di adottare il modello di prevenzione utilizzato dal Novara?” Fu questa la domanda rivolta dall’allora Magistrato Pierò Calabrò all’allora presidente federale Carlo Tavecchio durante il dibattito “Calcio malato e scommesse illecite” svoltosi nell’estate 2015. Il quesito rimase senza risposta… tra il sospetto dei presenti… che l’uomo di Ponte Lambro non avesse nemmeno ben compreso quello che gli era stato appena chiesto…La sofferta vicenda Irpef che alcuni vorrebbero tuttoggi elevare a “macchia indelebile” del recente percorso azzurro… sarebbe potuta essere invece l’occasione per una interpretazione più funzionale dell’art. 85 N.O.I.F., più aderente ad una realtà economica che vede ogni anno i presidenti “sani” svenarsi per competere con chi non paga mai l’Iva senza nemmeno prendere un punto di penalizzazione (vedi le dichiarazioni di Lugaresi del Cesena alla “Gazzetta dello Sport” in un’intervista dello scorso 24 giugno).

La Caf all’epoca del “processo Irpef” bocciò le osservazioni della difesa della società azzurra dicendo che una società calcistica deve comunque sottostare alla normativa federale “a prescindere da eventuali diverse formulazioni (e previsioni “tempistiche”) della disciplina fiscale e contributiva dettata dall’ordinamento dello stato”.Il solito Frattini vi aggiunse che: “la solidità finanziaria delle società e la correttezza della loro gestione economico finanziaria… sono elementi fondamentali per garantire la regolarità nello svolgimento delle competizioni sportive”. Frasi tanto ben scritte… quanto distanti dalla realtà dell’ultimo campionato di B che Avellino, Cesena e Foggia hanno chiuso senza beccare nemmeno un punto di penalizzazione (e solo le proteste del Cittadella hanno portato a giudicare… eppoi a sanzionare… il Bari poco prima della disputa dei play off).Gli stessi criteri di ripescaggio del C.U. n. 54 del 30 maggio 2018 che Ternana, Siena e Pro Vercelli si ostinano (legittimamente dal loro punto di vista) a difendere, sono assurdi proprio nel paragrafo impugnato dalla società azzurra che riguarda le preclusioni. Perché fanno apparire l’illecito amministrativo più grave dell’illecito sportivo (fosse anche un illecito per responsabilità diretta). Perché hanno lasciato dei buchi tremendi: una condanna come quella appena subita dal Foggia non impedisce alcun ripescaggio. Idem dicasi per il Chievo, se venisse sanzionato il prossimo 12 settembre per la vicenda “plusvalenze” sarebbe comunque ripescabile negli anni a venire… secondo i criteri del fu C.U. 54/2018 impugnato dalla sola società azzurra.A fronte di tutto questo impegno dell’attuale proprietà del Novara Calcio nelle vicende “extracampo”, la duplice beffa maturata tra venerdì 10 (sospensiva di Frattini) e lunedì 13 (regole cambiate dalla Figc 5 minuti prima del sorteggio del calendario) deve essere suonata agli occhi del presidente De Salvo (anche se ovviamente non ho alcuna conferma da parte sua) come uno sgarbo insopportabile. Perché una doppia vittoria nelle aule giudiziarie si è trasformata di colpo in una sconfitta (almeno per ora) quando qualcuno ha spento la luce decidendo “si fa così e bom”.

Perchè 4 anni fa di questi tempi scrivevamo più o meno le stesse cose. Perché in 48 mesi sono cambiati quasi tutti gli uomini di facciata, ma l’andazzo, se possibile, è andato ancora peggiorando. Se nemmeno un triplo flop Mondiale consecutivo ed un Commissario mandato dal Coni per far rispettare le regole… sono stati sufficienti a frenare lo strapotere dei vari Lotito e Cellino e compagnia briscola… quando mai il calcio italiano potrà recuperare un po’ di credibilità?Vale la pena di proseguire una battaglia che gli altri combattono ad armi impari, lontano da tribunali (sportivi) ed anche solo da una minima parvenza di legalità? Credo che il Novara Calcio questa sfida certamente la proseguirà nelle sedi opportune, a fari spenti ma con la solita convinzione, affidandosi all’eccellente team di professionisti che gli ha permesso di vincere in primo e secondo grado.Fatta tale premessa però, ritengo che oggi più che mai sia valido quel che scrivevo circa un mese fa, all’inizio di questa interminabile storia. Quando mi auguravo di rivedere da parte della società azzurra, comunque fosse andato a finire il tormentone “ripescaggio”, nella programmazione e gestione sportiva della stagione 2018-19 la stessa determinazione messa in questa silenziosa battaglia per recuperare la B appena persa.Ecco, solo il campo può restituirci quello che i “Bananeros” ci hanno appena tolto: il piacere di seguire e di appassionarci per questo sport che ci incanta sin da bambini. E lì che vale la pena prendersi, prima o poi, la rivincita sull’arroganza dei Cellino (da quando è Presidente delle “rondinelle” abbiamo battuto il Brescia 3 volte su 3) o dei Lotito di turno.

E lì che Massimo De Salvo deve rivolgere la gran parte delle proprie energie per rivivere (e farci rivivere) le dolcissime sensazioni di qualche stagione fa. Lo meritano i tifosi del Novara, illusi e feriti da questo mese di continui ribaltoni, trascorso ancora con gli occhi appiccicati sul tablet in attesa di quella notizia ufficiale che aspettiamo ormai da… 28 anni.Al di là delle belle parole, non è un momento facile per la nostra squadra e per la nostra società. La retrocessione trascina(va) con sé zavorre economiche e tecniche che rendono anche una ripartenza in C particolarmente in salita. Nel 2014 avevamo un asse portante di “confermati” molto affidabili dal punto di vista tecnico ed umano: Vicari-Buzzegoli-Faragò-Pesce-Gonzalez (senza dimenticare Ludi capitano purtroppo non giocatore) rappresentavano una base solida per ripartire subito. I pochissimi reduci dalla passata stagione onestamente, a parte qualche buona apparizione in Coppa, devono ancora riguadagnarsi la stima perduta.Ora siamo all’anno zero e non è pensabile chiedere ora alla nostra società follie economiche che non le sono mai appartenute. L’entusiasmo (da parte della proprietà innanzitutto) deve tornare però ad essere quello del 2007 quando si avvertiva che, tra inevitabili errori e dispersioni di forze, stava nascendo qualcosa destinato a crescere sempre di più. Chi si avvicinava senza pregiudizi a Novarello ed al Novara Calcio coglieva un’energia positiva che ha finito col trascinare tutta la città “grigia metalizzata” ancor prima della doppia promozione.Diamo il tempo a Ludi di costruire un nuovo Novara, solido sin dalle fondamenta, quale è stato quello con cui ci ha regalato la gioia della promozione in A. Di scovare e crescere tra i ragazzi che si affacciano alla prima squadra i nuovi “CiccioEvola” e magari persino i nuovi “PaoloFaragò”. Di allestire una squadra possibilmente competitiva sin da subito, ma destinata ad essere migliorata di continuo nel corso degli anni, come è stata quella della doppia scalata quando Ujkani, Lisuzzo, Motta, Rigoni e Gonzalez hanno reso nel 2009 imbattibile un gruppo già molto valido dal punto di vista tecnico e caratteriale. L’impatto di Viali con la nostra realtà è stato estremamente positivo. Dopo un paio d’anni di “giropalla” si vede finalmente una squadra propositiva, capace di reagire alle difficoltà e di lottare a testa anche contro avversari decisamente superiori (vedi Brescia). Ludi e Viali possono fare davvero un gran bel lavoro assieme… a patto di concedere loro quel tempo che questa folle estate finora ha triturato, tra incertezze di organico e persino di categoria.Tornando al discorso iniziale, violento il mio essere Avvocato per concludere scrivendo che non si può ricorrere per sempre. Anche perché se ragionassimo in termini di mero diritto… la doppia vittoria del Novara in primo e secondo avrebbe, più o meno, l’1% di essere ribaltata da un organo di legittimità quale il Collegio di Garanzia.

Ma l’illustre Frattini da una decina di giorni sta parlando un’altra lingua, a me molto meno nota, il politichese… Ed allora o fermiamo davvero il calcio per almeno una stagione (sarebbe davvero la cosa più giusta da fare… ma è un’idea irrealizzabile per mille ragioni) o restituiamo almeno alla gente la certezza dell’appuntamento settimanale che non può essere differito di continuo. Un ripescaggio il 7 settembre è come una fetta di panettone a Ferragosto: se è buona la mangi comunque volentieri… ma sai che si tratta di una cosa fuori posto, per tempo e tradizione. E così lancio una proposta “provocatoria” al presidente Gravina ed alle società di C, da girare ovviamente ai “bananeros” dei piani superiori con il consenso dei propri associati: stop a ricorsi, scioperi, rinvii e diffide di ogni genere a patto di ritrovare sin dalla stagione 2019-2020 la B a 22 squadre che le Noif imporrebbero. Prevedendo eccezionalmente ben 7 promozioni in serie cadetta. Torneremmo a giocarcela finalmente sul campo. Ne nascerebbe uno dei campionati di C più spettacolari di sempre con tante squadre pronte a scatenarsi negli ultimi giorni di mercato per essere subito protagoniste. E le 19 elette di B pagherebbero l’“ingordigia” di quest’inizio agosto con l’ansia di una stagione vissuta con la strizza di retrocedere per molte. Utopia? Probabilmente sì…

Ma la gente che ama questo sport, in qualunque categoria, non vede l’ora di sentire il fischio d’inizio di un campionato che, anche senza Var, risulterà certamente più credibile del teatrino a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi… Se tutto va come sembra… questa storia non finirà prima del 7-8 settembre, circa 50 giorni dopo il momento in cui è cominciata… Un’eternità, una follia. Un’ attesa che nessuna tifoseria del mondo merita di vivere. Tantomeno la nostra, già beffata 4 anni fa in una vicenda che purtroppo ha diversi punti in comune con l’attuale...

Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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