L'editoriale Azzurro
sabato 21 ottobre 2017 - 21:42
di Massimo Barbero
Un sogno ed un personaggio. Forse Palermo ha voluto proprio restituirci quello che ci aveva strappato in una tiepida giornata di fine gennaio 2012 quando l’esonero del Komandante aveva rappresentato la fine di un ciclo e di un idillio collettivo.Non so quanto durerà questo sogno, ma sono già fermamente convinto che Eugenio Corini sia un personaggio positivo. Non posso sapere se da noi toccherà mai le vette di popolarità, affetto e risultati (forse ineguagliabili) raggiunti dal buon Attilio, ma ogni settimana tastiamo con mano quello che ha seminato nelle piazze in cui ha lavorato o vissuto. Ha sempre lasciato il segno finora. Almeno lo ha lasciato dove ha potuto fermarsi per un tempo apprezzabile. A Piacenza come a Verona. Nella sua Brescia come nella lontana Palermo.
Oggi rappresenta lo spot migliore per riavvicinare la città al Novara Calcio. Per l’impegno, la serietà, l’umanità che traspare dalle sue parole. E che ogni probabilità sa trasmettere quotidianamente alla squadra che adesso lo segue indubbiamente con dedizione assoluta e convinzione.Stavolta non vi annoio con schemi e disquisizioni tattiche perché dalla tv si capisce davvero poco. E perché restando incollato alla radio a fine partita mi è rimasta impressa proprio una frase pronunciata in diretta dal nostro allenatore: “Lo spirito dei ragazzi è la cosa che mi emoziona di più. Tattica e tecnica rappresentano soltanto un valore aggiunto alla coesione che mettono i giocatori”.
Ecco, questo è il Novara attuale. Questo è il messaggio che con il passare delle settimane Corini ha saputo trasferire ai suoi uomini. Probabilmente si può giocare meglio di così. Verosimilmente ci sono squadre schierate con moduli più moderni ed innovativi di quelli del proposti dal tecnico bresciano. Il Novara però si è messo a fare le cose semplici con impegno, testa e cuore ed i risultati gli stanno dando ragione. Ed è tantissimo per una rosa che per almeno 7-8 giornate ha dovuto fare a meno di due dei migliori interpreti della passata stagione (Casarini e Dickmann… senza dimenticare l’assenza di Mantovani a settembre) e che ha patito quasi in contemporanea l’infortunio di ben 4 attaccanti (Maniero, Sansone, Macheda e Chajia) tutti assieme.La vittoria di Palermo mi è sembrata molto simile alle due precedenti. O almeno a quella di Brescia. Con la differenza però che la rosa a disposizione di Tedino ha qualità decisamente superiori a quella delle “rondinelle”. Abbiamo fatto fatica solo nel primo quarto d’ora mentre i padroni di casa riuscivano a far girar palla a piacimento e Coronado svariava non dando punti di riferimento alla propria difesa.
Per fortuna Montipò ha sventato una conclusione che Trajkovski ha scagliato da posizione simile a quella da cui aveva uccellato Buffon in Nazionale. E subito dopo Chochev lo ha graziato perdonando a Lorenzo un errore da matita blu.Poi il Novara è riuscito ad addormentare il Palermo e la partita (e forse anche un po’ di telespettatori neutrali sintonizzati) tirando a campare sino all’intervallo senza correre altri rischi. Per poi piazzare le solite accelerazioni micidiali nella ripresa quando gli avversari fatalmente si allungano nel tentativo di farci gol ed esce, quasi sempre, la nostra migliore condizione atletica.Anche stavolta l’assist-man è stato Da Cruz, bravissimo nell’alzare la testa ed aspettare l’arrivo a rimorchio di Moscati quando la conclusione a giro avrebbe ingolosito qualsiasi attaccante del mondo. Ah già, Moscati! 3 gol in 9 partite di campionato giocate sono il bottino di questo giocatore che fino a poche ore dalla fine del mercato rischiava di rimanere confinato in una squadra di Lega Pro, per quanto nobile ed ambiziosa. Mi chiedo e vi chiedo quanti Moscati abbia saputo scovare nell’Italia pallonara negli ultimi tre anni e mezzo il nostro Domenico Teti, di solito abilissimo nell’operare questa ricerca dell’uomo giusto al posto giusto senza gravare la società di costi fuori portata.Sull’1-0 il Novara è stato bravo a non abbassarsi troppo di fronte all’ovvia reazione del Palermo. Siamo sempre stati presenti, concentrati, determinati e pronti a ripartire alla prima occasione. Il pari rosanero sarebbe comunque potuto arrivare da un momento all’altro per un episodio, una giocata individuale, una mischia… un illuzzata…
Ma nel complesso obiettivamente la partita a quel punto appariva saldamente nelle nostre mani.L’ultima bella storia che ci ha lasciato il pomeriggio di Palermo è quella di Nico Schiavi. Mi ricordo le sue magie in un Novara-Bologna Primavera tra il tifo sudamericano di parenti e amici sulle tribune. Sono passati ormai più di tre anni e mezzo da quel giorno e Nico ha saputo aspettare il momento giusto, la grande occasione. Senza mai demordere nemmeno di un istante, malgrado panchina e tribuna potessero rendere la nostalgia di casa insopportabile per qualsiasi ventenne. Dopo il prestito di Modena l’ho ritrovato ancora più maturo e convinto in campo. Per questo sentivo che quella in Sicilia potesse essere la sua giornata ed in gran parte lo è stata. Appena entrato ha servito a Moscati la palla del raddoppio. Poi ha mancato di un soffio la deviazione del 3-0 tra le imprecazioni di Macheda che stava arrivando. Ma Montipò ci ha fatto vivere un recupero comunque sereno grazie a quella parata decisiva (la terza della partita) su Nestorovski.Ora ci attende una sfida diversissima dalle ultime due-tre che abbiamo affrontato.
La Salernitana è una squadra mai doma. Non a caso ha perso una sola partita finora (a Carpi nel periodo d’oro degli emiliani). Non a caso ha aggiustato due gare esterne che la vedevano sotto addirittura per 2-0 nella ripresa. In casa probabilmente patiremo di più l’assenza di un attaccante di peso che in trasferta siamo riusciti a mascherare con una implacabile interpretazione del caro e vecchio… chiudiamo ogni spazio ed appena capita l’occasione ripartiamo. Dovremo giocarla con testa, pazienza e cuore, cercando di concedere il meno possibile ai granata che un golletto lo trovano sempre, anche quando la partita ce l’hanno in pugno gli altri.Una mano di fondamentale importanza deve arrivare dal pubblico. Ricordo lo scetticismo diffuso di quella domenica pomeriggio che precedeva la gara con il Frosinone. Un clima di sfiducia che si percepiva anche sugli spalti nel primo quarto d’ora di partita. Poi la squadra ha saputo trascinare anche la gente sulle tribune. L’inizio di Mantovani e compagni ha convinto i più che l’impresa era possibile. Ora il messaggio i nostri giocatori l’hanno già mandato. In campo con il Frosinone e nelle ultime due trasferte. Non ci sono più scuse valide per stare a casa. Riempiamo il “Piola” per aiutare gli azzurri a prolungare il loro sogno. Il nostro sogno! Il momento è adesso... Palermo-Novara 0-2 non è una cosa che capita tutti i giorni… anzi una cosa del genere non era mai capitata nei nostri 109 anni di storia… Non serve aggiungere altro…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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