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Ultimo aggiornamento: martedė 23 aprile 2024 - 13:36 10 ultimi articoli pubblicati Fai di questo sito la tua Homepage Inviaci una e-mail

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martedė 23 maggio 2017 - 11:45
1° puntata: 2 giugno 2011 Reggina-Novara 0-0

Comincia oggi una nuova rubrica che vi terra compagnia durante tutta questa estate calcistica, per noi un po’ più lunga del solito. Mi è sembrato doveroso andare a ripercorrere le tappe della nostra avventura in serie A. Un po’ per non disperdere ricordi e sensazioni legati ad un palcoscenico che speriamo di poter calcare di nuovo molto presto. Un po’ per riassaporare momenti esaltanti per l’intera città in un periodo in cui in tanti paiono aver abbandonato la via dello stadio e soprattutto l’orgoglio di sventolare i vessilli azzurri. In gran parte però per ricordare un Amico con cui ho diviso una bella fetta di quelle giornate e che purtroppo oggi non è più tra noi… per leggermi e correggermi. Caro Jean Paul Bonomi… ce ne combinavi di tutti i colori, ma sentiamo tantissimo la tua mancanza…

Il racconto del cammino del Novara in serie A però non può che partire dalle emozioni delle quattro gare play off che ci hanno regalato il grande sogno. In fondo il momento più bello è stato proprio quello…

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Quando il Sassuolo, nel giro di pochi minuti, capovolge il risultato contro una Reggina zeppa di riserve cominciamo ad intuire che l’avversario della nostra semifinale sarà proprio la sorprendente truppa allenata da Atzori. Sono quasi le 16 di domenica 28 maggio e della partita che vede il Torino tentare una problematica rimonta contro il lanciatissimo Padova ce ne importa sempre meno. 

Comincia invece un frenetico “tam tam” per cercare di capire come raggiungere Reggio Calabria, oltretutto in una giornata festiva. I prezzi degli aerei sono alle stelle ed il più disperato di tutti è Danny Faranna, presto convintosi a rinunciare. Jean Paul lancia addirittura l’idea di una “colletta” per l’amico all’epoca in cerca di occupazione… ma poi il progetto non decolla anche perché a beneficiarne sarebbe… soprattutto la radio concorrente. Sta di fatto che Jpb prenota l’aereo per noi tre (il terzo è ovviamente Paolo Molina) naturalmente a prezzi stellari. Ma dopo un biennio semprepresenti… non possiamo proprio disertare la semifinale tanto attesa…

La partita con il Modena ci costa l’imbattibilità interna che durava dall’altrettanto inutile (per noi) sfida con la Paganese di un anno prima. La rimonta dei “canarini” (da 2-1 a 2-3) è maturata nel giro di pochi minuti proprio quando il “Piola” (dopo il “gollonzo” di Coubronne) si era lasciato andare al prolungato urlo “Serie A-Serie A!!!”. Il dopogara è molto particolare. I giornalisti dall’Emilia sono molti di più di quelli di casa e raccontano in diretta di un Modena simil Barcellona. Noi abbiamo la testa a Reggio Calabria, solo a Reggio Calabria. Scrivo gli articoli più velocemente possibile… poi aspetto i colleghi del “Corriere” per andare a mangiare una pizza che non va quasi giù perché ho lo stomaco già un po’ bloccato dalla tensione. Rientrando a casa quella notte… mi attraversa davanti un gatto nero…. Io naturalmente faccio inversione… per cambiare strada e mi torna alla mente che una cosa del genere mi era capitata proprio la sera precedente al ritorno play out di Fiorenzuola, esattamente dieci anni prima. 

Il decennio che si chiude è uno dei temi che affronto nell’editoriale dell’indomani. Da Drascek avversario nel Fiorenzuola per evitare la D… a Drascek eroe in maglia azzurra per la conquistare la A? Chissà… Ne parlo anche con il presidente Accornero che mi annuncia che dirigenti e sponsor saranno compatti al “Granillo” giovedì sera. Sfuma invece, dopo la convulsa riunione del lunedì, il volo che avrebbe dovuto portare in Calabria tanti tifosi novaresi ed anche… Danny Faranna. Nel mio commento su “Forzanovara” tocco distintamente altri tre punti: 1) la Reggina è una delle squadre che più ci hanno messo in difficoltà durante la regular season, ai calabresi abbiamo concesso tante occasioni, anche nel match vinto a Novara per 3-1. 2) Saranno dei play off per la A molto particolari, senza una grande favorita quale sarebbe stata comunque il Torino che invece manca all’appello. 3) Tra vincere e non vincere cambia tutto. Se le cose non andranno come speriamo… l’immancabile “visto, non volevano salire…” seppellirà anche la gloria dell’incredibile biennio targato Sensibile-Tesser. 

I quattro giorni che mi separano dal terzo volo verso la Calabria in poco più di un mese (sempre e solo per il Novara ovviamente) scorrono lentissimi, con pochi e faticosi impegni lavorativi. Faccio anche un salto a Novarello dove ci sono i campioni dello Sci con una stella quale la “veterana” Claudia Giordani, ma la testa è sempre altrove. Le giovani azzurre della neve si mangiano con gli occhi (solo con quelli?) i nostri calciatori in ritiro.

La mattina del 1 giugno un terremoto sconvolge il calcio italiano e la serie B in particolare. Scoppia lo scandalo “calcioscommesse” con i primi arresti e le prime voci che chiamano pesantemente in causa le neopromosse Atalanta (soprattutto) e Siena (marginalmente). Al di là dell’ipotesi di una promozione azzurra a tavolino che qualcuno butta lì… non è certo un gran bel viatico per i play off che stanno per cominciare.

La mia sera della vigilia è piena di pensieri. Realizzo che tra una decina di giorni (domenica 12 giugno per l’esattezza) sarà tutto finito, nel bene o nel male. Paragono nella mia testa queste due settimane a quelle che portarono l’Italia di Bearzot dai fischi di Vigo al trionfo di Madrid, dall’Argentina alla Germania, passando per Brasile e Polonia. Il nostro è un piccolo Mundial da vincere assolutamente.

L’indomani si parte prestissimo. Vado a prendere Renato Ambiel poi lascio l’auto nel garage di casa Molina. Da lì arriva il passaggio per andare a Malpensa. Rifondiamo subito Jean Paul dei soldi che ci ha anticipato. In volo con noi ci sono altri cuori azzurri. Facciamo scalo a Roma ed incontriamo il presidente Abodi ed il governatore della Calabria Scopelliti. C’è anche un assistente di volo romano che sa tutto del Novara Calcio e magnifica le gesta di Bertani e Gonzalez immaginando prodezze anche quel pomeriggio al “Granillo”.

Se domenica sera avevo già lo stomaco bloccato dalla tensione… figuriamoci a poche ore dalla partita. Sta di fatto che andiamo a pranzo in un posto poco distante dal nostro hotel. Scrivo anche un sms a Sergio Borgo… un rito che all’epoca portava bene. Io e Paolo ci rilassiamo guardando l’ennesima replica del primo, vero, unico ed inimitabile “L’Allenatore nel pallone”. Come sarebbe bello diventare la Longobarda del prossimo campionato di A, salvezza in extremis compresa…

Raggiungiamo comunque in taxi il “Granillo” che in realtà dista nemmeno un chilometro (lo scopriremo solo al nostro arrivo…). L’atmosfera è molto diversa da quella che avevamo trovato il venerdì di Pasqua. Allora la Reggina era una passione condivisa da pochi… adesso c’è una città intera a trascinare gli amaranto verso una serie A che Reggio Calabria ha vissuto quasi in pianta stabile dal 1999 al 2009. Il tabellino indica 18.387 spettatori, ma ad un certo punto le porte si aprono anche per chi stava fuori pur di spingere la squadra di Atzori verso l’impresa.

All’ingresso veniamo accolti con grande cordialità. Manca l’accredito di Renato, ma l’eccellente addetto stampa Gianpiero Versace lo fa entrare senza esitare nemmeno un istante. In tribuna rivedo “Ciccio” Evola che è passato al Cosenza a gennaio. E tra i dirigenti azzurri scorgo il  viso del mio amico Andrea Fortina. Mi sembra teso esattamente come il primo giorno del nostro esame di maturità nell’ormai lontano giugno 1991.

La partita comincia alle 18.30, il collegamento in radio poco prima. Si parte con degli aggiornamenti sul Romagnano Femminile che paiono interminabili per noi che abbiano l’adrenalina a mille. In studio c’è Carlotta a cui Paolo dice: “E’ solo la partita più importante degli ultimi sessant’anni del Novara…”. C’è un Ufficiale Giudiziario del Tribunale di Reggio Calabria prestato in pianta stabile al giornalismo locale con cui avevo fatto amicizia a Pasqua che corre ad abbracciarmi: “in bocca al lupo, vinca il migliore…”.

Il Novara è in formazione tipo con il solo Gigliotti al posto dell’infortunato Gemiti (che pareva ormai perso per tutti i play off). La Reggina risponde con il solito 3-5-2 e prova subito a sfondare nella zona di campo dove agisce il mancino francese. E’ una battaglia, ma stavolta la formazione di Tesser risponde colpo su colpo. Lisuzzo, Ludi e Porcari non vogliono farsi sfuggire l’occasione della vita. Al 17’ è Nicolas Viola a graziarci spedendo alto un comodo pallone finitogli sui piedi dopo un intervento di Lisuzzo su Bonazzoli. Nel finale di tempo la squadra di Tesser rialza la testa e dal limite Gonzalez chiama alla parata Puggioni.

Ad inizio ripresa l’assalto dei padroni di casa si fa sempre più convinto. La difesa azzurra scricchiola, sembra dover cedere da un momento all’altro… Ed invece resiste. Ai calabresi concediamo calci d’angolo in serie eppoi una mischia terribile risolta infine da Lisuzzo. Tecca al microfono di Sky urla “quante occasioni per la Reggina!”. Rispetto al match prepasquale però i nostri rialzano la testa a partire da metà ripresa contro un avversario che ha ormai speso il proprio meglio. Tesser inserisce Pinardi e Rubino per far rifiatare Motta ed un Gonzalez recuperato in extremis.

La tribuna stampa del “Granillo” esplode quando sbuca, in incredibile ritardo, un avvocato novarese (Massimo Aloisio) trapiantato stabilmente a Reggio Calabria, bardato, come al solito, di sciarpa azzurra. Tutti ricordano che in campionato il suo arrivo aveva propiziato il gol partita di Alessio Viola, al culmine di cotanta pressione. Anche stavolta Alessio Viola entra, ma è il Novara a sfiorare il colpaccio. Dapprima Bertani alza di testa su cross di Pinardi dalla destra. Poi Cristian ruba palla ad un avversario ed offre a Rubino un pallone che sembra difficile da sbagliare. Invece Raffaele è un passo avanti, si è mosso male, e calcia debolmente tra le braccia di Puggioni. L’urlo “Rubinoooooo” resta strozzato in gola a Paolo… tra le grida di scherno della gente che ha ormai invaso anche la tribuna stampa. Il “Granillo” esulta come per un gol segnato perché la Reggina è ancora in corsa. La partita si chiude con Stefanini di Prato che fischia tre volte proprio mentre Bertani sta scappando via… Lorenzo De Mani si fionda a placcarlo dalla panchina per scongiurare pericolose reazioni… A rivedere adesso quella scena sembra incredibile che Cristian abbia potuto vendere al diavolo anche solo un po’ di quella sua irrefrenabile voglia di vincere.

Negli spogliatoi raccogliamo solo dichiarazioni pacate, come è logico che sia alla fine del primo tempo di una sfida ancora molto lunga. Accornero fa i complimenti al pubblico di casa pregustando il tutto esaurito per il ritorno al “Piola”. Sensibile si preoccupa che nessuno butti la croce addosso a Rubino: “con tutte le volte che ci ha levato le castagne dal fuoco…” Tesser sottolinea: “abbiamo sofferto all’inizio di entrambi i tempi, ma le occasioni migliori le abbiamo avute noi…”. Atzori dribbla abilmente le domande sul suo rapporto con Sensibile con cui lavorerà assieme alla Sampdoria: “Ci siamo salutati come sempre. Ci sarà tempo per collaborare. Dopo i play off”.

Paolo Molina, in vista del ritorno, invita l’addetto stampa della Reggina ad una “panisciata” resa impossibile dall’orario della partita (le 21). Adesso lo stomaco è sbloccato e raggiungo volentieri il ristorante preferito da Jean Paul (e non solo): il “Baylik” di Reggio Calabria. Davanti allo schermo che proietta Padova-Varese ci sono Tecca e Guerini che stanno cenando. Renato prova a soddisfare anche la sua insaziabile curiosità giornalistica chiedendo: “Mister… come l’ha vista?” “Bene, potete farcela…” risponde l’opinionista che probabilmente ci ha scambiato per reggini. Prima di addormentarmi c’è il tempo, allo scoccare della mezzanotte, per un sms di auguri a Paolo De Luca che compie gli anni. Con promessa: “domani completo subito gli articoli…”.

Al mattino, mentre scrivo ancora in camera, arriva la solita telefonata allarmata di “Danny” Faranna circa un presunto coinvolgimento del Novara nella vicenda “calcioscommesse”. Sono solo voci incontrollate, il vero incubo per noi comincerà solo l’inverno successivo. Nell’editoriale premetto che il match di ritorno non sarà facile: “La Reggina andrà in campo senza più nulla da perdere. Noi, invece, saremo sospesi tra la voglia di attaccare e la necessità di non correre rischi”. Più che scaramantica prudenza è il ricordo delle semifinali di ritorno in casa contro Pro Sesto, Pro Patria e Saronno dopo altrettanti pareggi in trasferta (due eliminazioni ed una qualificazione sofferta) a farmi scrivere questo. 

Sull’aereo con noi ci sono ancora Tecca e Guerini. E il governatore Scopelliti con cui adesso abbiamo una certa confidenza che dice: “Vado al Nord a ricompattare i tanti calabresi che vivono dalle vostre parti. Ci vediamo domenica sera…”.

Da Linate rieccoci a casa Molina. Mentre cerco di estrarre fuori la mia auto dal garage senza fare danni… mi squilla il cellulare… E’ un numero che non conosco ed inizialmente non comprendo nemmeno il nome dell’interlocutore. E’ una cliente che infierisce: “Ah Avvocato… Lei è in giro a godersi il week end…”.  In realtà ho una missione molto meno rilassante, ma molto più importante da portare a termine. Insieme a tanti altri cuori azzurri.

Massimo Barbero

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