Da "0 a 10" di Spal-Novara
giovedì 06 aprile 2017 - 11:41
di Marco Nissotti
Voto 10 – adesso servono punti. Pro Vercelli: è un derby, partita a sé. Avellino: sbagliati tanti gol, se non raddoppi, ci sta di pareggiare. Bari, partita impostata su difesa attenta e ripartenze (non avvenute), un punto prezioso. Ternana: dopo 10 risultati utili, la sconfitta ci puo’ stare. Spal, non meritavamo di perdere, ed è successo per un rigore inventato (il secondo gol è figlio del disequilibrio per pareggiare). Tutto vero. Ma ora siamo a un bivio: o torniamo a far punti e a inseguire un sogno, o continuiamo con questa media punti e raggiungiamo l’obiettivo minimo.
Voto 9 – alla psicologia ferrarese. Se protesti facendo sceneggiate come se ti fosse stato negato un rigore solare, l’arbitro ha due strade: o resetta, o si fa condizionare da lì in avanti. Se poi l’arbitro non ha visto bene l’episodio contestato (dalle immagini il fallo di mano sembra non esserci) il dubbio della svista in cuor suo diventa quasi sempre certezza. E alla prima “sfiorata” in area, concede rigore. Direi che è andata proprio così, direi che quella “sfiorata”, fosse successa a metà campo, l’arbitro non l’avrebbe nemmeno fischiata.
Voto 8 – Che capitano! Si prende dei rischi ogni tanto, ma solo i grandi se li prendono. Una parata su Mora che ha del pazzesco. Come a Latina, non reagisce alle provocazioni, ma l’occhiataccia che riserva agli avversari dice tutto. Difensore della maglia che amiamo.
Voto 7 – alla frenesia. Quando i risultati non arrivano, si diventa frenetici. E quando ci si avvicina alla porta, anche quando mancano 30 metri alla porta, non si fa la scelta migliore, ma la scelta piu’ rapida per andare al tiro. E spesso si tira da posizione impossibile. La frenesia è il comportamento migliore per continuare a non segnare.
Voto 6 – una personale spiegazione me la sono data. Quando la condizione era al top, e correvamo molto, Viola, specialmente il Viola di questa stagione, mi dava l’impressione spesso di rallentare una manovra che stava andando spedita e veloce. Ma ora, che corriamo meno e anche maluccio, un Viola servirebbe, perché quando partiamo da dietro, spesso, per frenesia, lanciamo lungo e sovente la palla la perdiamo. Non è un rimpianto, non si puo’ avere tutto e tutti, e sono fiducioso che torneremo presto il Novara di un mese fa, ma a Ferrara, quando vedevo questi lanci nel nulla, ho sentito la mancanza di un regista.
Voto 5 – all’estetica delle ultime partite del Novara. Fino a un mese fa giocavamo a viso aperto, la nostra manovra era piacevole e in verità, eravamo anche una squadra che lasciava spazi alla manovra altrui e quindi la partita era bella anche per uno spettatore neutrale. E poi, quei soliti 20 minuti di dominio in cui l’avversario non ci capiva nulla. Oggi, partite bruttine, manovra collosa che si ferma dopo tre passaggi.
Voto 4 – 4 dai play off. Tanti punti in palio, che in B sono tantissimi visto l’equilibrio di ogni partita e il fatto che una pretendente ai play off può perdere davvero contro chiunque. Ma ribadisco, bisogna tornare a correre, altrimenti si vivacchia da qui alla fine.
Voto 3 – ai tre svenimenti. Lukanovic esce a passo sostenuto e dovrebbe, secondo gli avversari, battere il record dei 100 metri. Ed è la punta dell’iceberg, perché ogni nostro giocatore a terra doveva rialzarsi immediatamente. Dopo il gol della Spal, 3 svenimenti mascherati da dolori e crampi. Non mi stupisce, ma lo sottolineo.
Voto 2 – Spal-Novara: 2 a 0. Il risultato di una partita di calcio lo si analizza, ma lo si accetta, e il merito vale 0. Ma era una partita da pareggio, e se proprio proprio… Se quando poco si merita si perde, e quando molto si merita (Avellino, primo tempo) non si vince, parlare di sfortuna non serve, anche perché non è sfortuna.
Voto 1 – non puo’ fare tutto il Gala. All’inizio del campionato, anche esageratamente, si cercava sempre di giocare palla. Lancio lungo per le punte, proibito. Poi è cresciuto il Gala, e questa tendenza è andata calando. Tutto normale, se sta bene protegge palla anche in mezzo a due. Ma ora non puo’ essere l’unica soluzione. Gli unici palloni che tocca Galabinov non devono e non possono essere spalle alla porta. Deve essere una soluzione, non la soluzione.
Voto 0 – agli strascichi delle due sconfitte. Non ne devono avere, ma ovvio a livello mentale l’avranno. Siamo in corsa per un sogno, questo deve essere l’unico pensiero.
Marco Nissotti
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