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mercoledì 05 aprile 2017 - 10:55
di Massimo Barbero

C’è qualcuno che ieri sera è riuscito a farmi arrabbiare persino più di Pezzuto… E’ quel “signore” (o “signora”) che abita non distante dallo stadio “Mazza” che ha chiamato i Vigili per un auto (la nostra) parcheggiata di qualche centimetro oltre la posizione ottimale nei pressi del proprio passo carrabile. Sarebbe potuto tranquillamente entrare ed uscire da casa a proprio piacimento… ma evidentemente ha preferito innescare il procedimento che ha portato alla prima “rimozione forzata” vissuta in tanti anni di trasferte in ogni angolo d’Italia. Credetemi, non è piacevole trovarsi in questa situazione alle 23.30 di sera, a più di 300 chilometri da casa, proprio mentre una nuvola fantozziana decide di regalarti l’omaggio di un improvviso scroscio d’acqua… La vita dei giornalisti lontano dallo stadio “amico” è spesso complicata da società che piazzano mille ostacoli al momento di rilasciare un accredito (anche a colleghi dotati di regolare tesserino) ma poi non si premurano di riservarti un “pass auto” (magari semplicemente per accedere alle vie adiacenti allo stadio chiuse al traffico) per agevolare chi arriva da fuori ed ovviamente non conosce perfettamente la zona (e spesso ha dietro il carico di computer e/o attrezzature varie). L’unica volta che ho parcheggiato negli ultimi in un posteggio riservato alle auto dei tifosi ospiti… ho dovuto poi chiamare il 113 per andarmene… perché  uscendo dallo stadio ovviamente dopo prolungate interviste (eravamo in serie A) ho trovato una sbarra ad ostruirmi il passaggio. A Novara è diverso. C’è già un ampio parcheggio fortunatamente tornato gratuito dal 2014. E, come se non bastasse, c’è un parcheggio ulteriore riservato ai giornalisti proprio dietro la Tribuna.

A Novara è diverso. A Novara siamo signori. E’ così nella gara d’andata quando sullo 0-1 un giocatore spallino ha preso la palla con le mani in piena area azzurra nessuno si è sognato di protestare (tranne un gruppetto di persone sparse tra curva e distinti). Tutti erano impegnati a contestare per partito preso Boscaglia ad oltranza, nel pomeriggio passato alla storia per i cartellini rossi sventolati dal Rettilineo. Stavamo giocando indubbiamente male e dunque non meritavamo di avere nemmeno un calcio di rigore malgrado una scorrettezza tanto gratuita quanto evidente! Ieri la Spal ed il pubblico di Ferrara invece hanno capitalizzato al massimo le recriminazioni per un mani di Mantovani (anche rivedendolo onestamente non mi pare fosse fallo) con sceneggiate plateali che sono valse un credito da riscuotere alla prima occasione nei confronti del mediocre Pezzuto.

Non si tratta di malafede o altro. Ci sono arbitri bravi ed arbitri modesti ed il fischietto leccese rientra senz’altro nella seconda categoria. Le sue direzioni di gara non sono mai anonime, riesce quasi sempre a farsi notare, a diventare protagonista più dei 22 in campo. In questi due anni sbirciando partite di B in cui non ero spettatore interessato e dunque di parte… l’ho visto combinare “disastri” che rendono addirittura poco sorprendente il pur generoso regalo recapitato stavolta alla Spal.

Schiattarella ha sfruttato tutto il “mestiere” che tanti anni di carriera gli hanno permesso di accumulare. Ha capito che quello era “il momento”… sotto una curva vociante ed un arbitro un po’ in confusione… Difficile fargli i complimenti, ma anche pretestuoso fargliene una colpa specifica. Tanti altri suoi colleghi avrebbero tentato la stessa cosa in analoga situazione. E d’altro canto la Spal ha sfruttato fino alla fine l’effetto “Mazza” (o se preferite l’effetto capolista nel proprio stadio pieno) accerchiando il direttore di gara ad ogni fischio contrario (pochi per la verità). Il rovescio della medaglia è che le immagini di certi “tuffi in area” fanno velocemente il giro del web… ed a Ferrara non si dovranno sorprendere se nel corso di una delle prossime gare in casa verrà loro negato qualche rigore solare da un arbitro che invece “ha mangiato la foglia”. Come ho sentito dire su “Sportitalia” durante Spal-Frosinone… a commento di un penalty (netto) non concesso agli estensi sullo 0-2… se gridi sempre “al lupo al lupo!” alla fine quando il lupo c’è davvero nessuno ti crede più…

E’ difficile non dilungarsi su Pezzuto perché l’episodio ha spezzato una gara che il Novara aveva condotto bene per almeno un tempo. Non facciamoci sempre condizionare dal risultato finale nel fare le valutazioni del dopo! Per 45 minuti la squadra di Boscaglia ha gestito la situazione come non aveva saputo fare a Bari: rischiando pochissimo e creando la situazione più pericolosa di tutta la prima frazione con quel tiro di Casarini che ha costretto Meret ad una parata degna del terzo portiere della Nazionale.

Il tecnico di Gela ha dimostrato di saper leggere le situazioni che maturano nel corso della stagione cambiando ancora una volta modulo ai primi segnali di appannamento. Ha schierato i suoi con 3-5-2 a specchio con quello della formazione di Semplici. Il modulo più adatto per provare a recuperare in corsa Bolzoni fermo da due mesi Della Spal si può dire tutto ed il contrario di tutto… tranne che giochi un bel calcio. Ha un portiere più che affidabile, degli attaccanti che fanno gol, almeno un esterno vivace e pericoloso (Lazzari). Partendo da queste certezze Semplici ha costruito una squadra di altissima classifica che però non ha mai perso l’umiltà della neopromossa. Forse questo realismo lo porterà addirittura dritto in serie A!

Probabilmente ieri il tecnico della Spal aveva preparato la partita per crescere alla distanza, per dare tutto nella ripresa, possibilmente sotto una curva strapiena e vociante. Per non fare come il Bari che contro di noi nell’ultima mezzora non ne aveva quasi più dopo l’assalto (sfortunato) iniziale. Ed in effetti gli estensi, al di là del rigore, avevano cominciato il secondo tempo con un altro piglio. Ci stavano schiacciando nella nostra area come non avevano saputo fare fino all’intervallo. Forse prima o poi avrebbero segnato comunque (mica sempre ci può andare come al “San Nicola”…) ma questo non lo sapremo mai perché non esiste la controprova.

Sta di fatto che sull’1-0 è cominciata un’altra partita. La solidità difensiva della Spal (più per atteggiamento tattico complessivo che per valore dei singoli) ha accentuato i nostri limiti offensivi attuali. All’andata ci eravamo aggrappati all’assenza di Galabinov e Sansone… stavolta anche con loro in campo nella pur frammentata fase di partita nella quale abbiamo giocato per raddrizzare il risultato… non è che le cose siano andate molto meglio. La prestazione di Andrey è risultata forse la meno positiva di tutto il girone di ritorno malgrado l’apporto (nel primo tempo) di un Lukanovic che da novembre ad oggi è cresciuto tantissimo, sotto tutti gli aspetti. L’impatto suo e quello del debuttante Chajia rimangono le cose più confortante di questa amarissima serata ferrarese. Non esistono intoccabili, nemmeno là davanti e se i big fanno flanella… è giusto dare spazio ai giovani che scalpitano alle loro spalle.

Inutile dilungarsi oltre, pericolosissimo considerare ormai “conclusa” questa stagione a 8 giornate dal termine. Si rischiano bruttissime figure o peggio pericoli imprevisti. Bisogna fare il prima possibile quei 50 punti (meglio 52, non si sa mai) che ci consentiranno di ritenere davvero acquisita questa salvezza che ci sentiamo in tasca quantomeno dalla vittoria di Ascoli e che di fatto però non abbiamo mai raggiunto. Il rischio è quello di farsi prendere dalla sindrome del tennista… che ha la vittoria in pugno… ma non riesce a fare l’ultimo punto si fa prendere dalla paura. A volerla guardare invece in chiave ottimistica… anche i play off non sono ancora a distanza incolmabile. Bastano due vittorie di fila…

In questo senso la partita con il Verona (alla vigilia della trasferta di Frosinone) è di fondamentale importanza… Non voglio lo stadio pieno… voglio uno stadio di sola gente cazzuta (come dovrà esserlo la squadra sul campo) pronta ad incoraggiare sempre e comunque gli azzurri anche nei momenti difficili.  Il risultato stavolta è davvero l’unica cosa che conta… al resto ci penseremo con i 50 (anzi 52) punti in tasca… Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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