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Figurine azzurre: Morgan Egbedi
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martedė 07 marzo 2017 - 09:32
Storie di giocatori che hanno vestito la maglia del Novara in epoca pių o meno recente

Estate 2002, la mia vacanza in Salento sta per volgere al termine il giorno in cui il Novara gioca la sua prima amichevole “italiana” in quel di Lissone. “Pare abbia fatto quattro gol un tunisino in prova…” mi dice al telefono mio padre che ha letto la notizia sul giornale. “Oh mi hanno dato il nuovo Weah!” racconta nel frattempo mister Di Chiara (in procinto di accasarsi al Taranto) agli amici che incontra in una città particolarmente deserta (oltre che sempre “grigia metalizzata”).

Al rientro a casa cerco informazioni più precise su quel calciatore. E’ nigeriano e nella stagione precedente ha giocato qualche partita nel Foggia in C2. Tunisina è solo la squadra in cui ha militato prima di approdare in Puglia. Si chiama Morgan Egbedi ed in anni di norme ancora non del tutto chiare si teme che non possa nemmeno essere tesserato in quanto extracomunitario.

Il Novara ha problemi di ogni genere. Disputa una Coppa Italia assurda con partite regolarmente perse a tavolino per problemi di fideiussioni aggiuntive non versate. La gente non lo sa e s’innamora del “colored” già la sera in cui battiamo la Pro Patria per 2-0 a Vigevano con due gol di Morgan, vendicando (in piccola parte) la recente sconfitta nei play off di maggio. La doppietta di Egbedi rende meno amara la pur scontata cessione di Rubino che si accasa al Siena all’ultimo giorno di mercato.

Domenica 8 settembre comincia finalmente quello che rimarrà il nostro ultimo campionato di C2. La nostra è una falsa partenza a tutti gli effetti. Per i soliti problemi regolamentari possiamo schierare una squadra rimaneggiatissima al cospetto di un Alessandria ancor più incompleta. Egbedi sfonda ripetutamente nell’area dei grigi, ma il gol non arriva. Per fermarlo gli avversari alternano due portieri: a metà ripresa l’esterno Biato lascia il posto al giovane Brichetto che difende lo 0-0 fino alla fine. E nel dopogara rimedio la gaffe più clamorosa della mia carriera radiofonica. Mi portano da intervistare un giocatore di colore. Penso sia Egbedi, ma  non ne sono convinto… però guardando la nostra formazione… chi altri potrebbe essere? Gli faccio una domanda, due, tre ed il calciatore azzurro risponde… dandomi la sensazione di non aver fatto confusione. Fino alla beffarda (per me) confessione dell’interlocutore: “Ma io sono Boyomo…!!!” Provo con freddezza a buttarla sullo scherzo… ingannando (forse) qualche ascoltatore, non chi ha seguito la scena dal vivo con la radiolina accesa.

Sta di fatto che il nostro “vero” campionato comincia la domenica successiva a Meda quando accanto ad Egbedi c’è finalmente Palombo che fa apparire il nostro attacco di un'altra categoria. Il nigeriano firma il 2-0 approfittando di un assist di Brizzi che chiede solo di essere spinto in porta. Ed il popolo azzurro riprende a cantare festante.

La settimana dopo Palombo ed Egbedi al “Piola” fanno girare la testa alla Pro Sesto che rispolvera il milanista Filippo Galli. Morgan firma il 3-0 già ad inizio ripresa rubando palla proprio all’ex difensore rossonero ancora a corto di condizione. Il gol più bello matura 15 giorni dopo contro il Thiene: fuga dalla destra, dribbling, finta e diagonale sul secondo palo proprio sotto la “Nord” che lo elegge suo nuovo idolo.

E’ comunque nulla rispetto a quello che succede tre giorni dopo al “Bottecchia” di Pordenone quando Egbedi firma addirittura una tripletta nel 6-2 con cui il Novara stende i neroverdi dell’ex Fedele guadagnandosi la testa della classifica a spese del Mantova fermato sul pari. C’è tutto nel repertorio dell’attaccante scartato dalla Valenzana perché… mangiava troppi cioccolatini: un tiro imparabile su cross di Brizzi e velo di Fermanelli, due progressioni irresistibili a piegare i padroni di casa sbilanciati in avanti nel tentativo di rimonta. La gente si stropiccia gli occhi… in tutto sono 6 gol in altrettante partite nel nostro campionato! La “Gazzetta” dedica un bell’articolo ad un giocatore (per la carta d’identità di soli 22 anni) che già fa gola a società di categoria superiore. Lui ripete sempre lo stesso ritornello: “Gioco per la squadra, il mister mi sgrida per aiutarmi a migliorare”.

Il Novara continua a raccogliere vittorie in serie, ma la guardia su Egbedi si fa sempre più attenta. Gli allenatori non concedono più agli azzurri l’arma del contropiede che potrebbe esaltare il duo d’attacco a disposizione di Foschi. Quando prima di Vercelli Max e Morgan s’infortunano praticamente in contemporanea… il popolo azzurro riscopre di colpo antichi fantasmi. Ed invece bastano Fermanelli e l’ex Sicuranza (doppietta!) per battere a domicilio la spaesata truppa di Braghin.

Egbedi rientra tre settimane dopo in occasione del big match di Pavia quando la sciagurata direzione di Nicoletti di Macerata consente alla squadra di Torresani di acciuffare un 1-1 prezioso per restare in corsa. La domenica successiva procura il rigore del’1-0 (mani di Lampugnani) contro un Mantova soltanto catenacciaro. La magia però sembra pian piano svanire. Egbedi non è più quello delle prime settimane. Dopo lo 0-0 di Cremona si ferma un’altra volta. Lo rivediamo in occasione dell’amichevole con il Toro di Ulivieri al “Piola”. E soprattutto in un Novara-Pordenone che esalta ancora la supremazia della strana coppia Palombo-Egbedi al cospetto dei neroverdi. Però il nigeriano non è più quello d’inizio campionato e si comincia a pensare a possibili rinforzi di mercato proprio nel reparto avanzato. L’Alessandria ferma ancora (0-0) gli azzurri sul proprio terreno in una gara in cui Egbedi viene addirittura sostituito dopo un solo tempo dal volenteroso Sicuranza.

Quando Morgan segna l’1-0 contro il Meda anticipando il portiere ospite su assist di Bresciani dalla sinistra l’incantesimo di oltre tre mesi senza gol (dal 9 ottobre al 19 gennaio) sembra finalmente spezzato. Ma la squadra in trasferta non vince più. Anzi comincia a perdere. A Sesto San Giovanni arriva la prima di un’incredibile serie di sei sconfitte esterne. E’ un week end amarissimo che costa l’aggancio in vetta da parte del Pavia. La società interviene al mercato ingaggiando addirittura due attaccanti di valore quali Carlet e Zalla. Un abbondanza che porterà soprattutto confusione.

Contro la Biellese però Egbedi va ancora in gol sbloccando il risultato su assist del compagno di reparto Palombo.

E’ l’ultima illusione. Le vittorie in casa non bastano a tenere il passo del Pavia che a fine marzo ha addirittura nove punti di vantaggio sugli azzurri. Il 2-0 sul Legnano vale una speranziella di accorciare le distanze nel successivo scontro diretto. La alimenta Egbedi firmando l’1-0 su respinta di Malatesta dopo la prima conclusione di Bigatti. Nulla da fare, l’1-1 con il Pavia del lunedì successivo sancisce la virtuale promozione dei lombardi che festeggiano la matematica certezza il sabato di Pasqua mentre il Novara perde ancora a Mantova.

Nemmeno il “turn over” ci ha permesso di ritrovare il “vero” Egbedi che non ha più lo spunto delle prime settimane in azzurro e sembra aver perso anche il feeling ottimale con il compagno di reparto Palombo. Zalla e Carlet hanno fatto vedere qualche numero, ma non la continuità che servirebbe ad una squadra di vertice.

E così nei play off si riparte con la coppia dei sogni d’autunno Palombo-Egbedi. In un “Breda” in cui l’azzurro novarese prevale su quello dei padroni di casa Morgan spara su Monguzzi l’occasione per l’1-0. Ancor più nitida l’opportunità che Brizzi gli serve in finale al “Druso” di Bolzano con un corridoio che lo spedisce a tu per tu con Servili graziato dalla conclusione a lato dell’attaccante ospite. La scena si ripete al ritorno, nell’afa di un “Piola invivibile, quando il nigeriano calcia addosso al portiere la prima opportunità della gara. Poi la squadra di Tesser prende il sopravvento in mezzo al campo e Foschi ad inizio ripresa rinuncia ad una punta per presidiare meglio la zona mediana e possibilmente sfondare sulle corsie esterne. Ad essere sacrificato è proprio Egbedi che sembra adesso un corpo estraneo in una squadra che lotta e soffre fino al 120’ per difendere lo 0-0 che ci vale la C1. Il suo campionato in azzurro si chiude con 28 presenze e 9 reti, 6 delle quali però segnate nelle prime 6 giornate di campionato.

Forse in C1 contro difese più larghe e meno “sparagnine” ci sarebbe ancora più spazio per quel possente nigeriano che si esalta in progressione, nelle ampie praterie. Però qualcosa si è rotto, anche fuori dal campo. Si narra di un violento litigio con uno dei fratelli Mastagni che ne imporrebbe la cessione. E così Morgan viene girato in prestito dapprima a Ravenna poi a Ivrea. Senza ritrovare quel guizzo dei tempi migliori.

Lo ritroviamo in ritiro per qualche settimana nell’estate 2004 quando torna a vestire la maglia azzurra in amichevole. Poco prima di ferragosto Borgo lo piazza alla Pro Vercelli che salva dai Dilettanti con un buon bottino di reti, decisiva in particolare la realizzazione nel ritorno dei play out a Palazzolo. A luglio 2005 risolve definitivamente il suo contratto con il Novara e si accasa al Monza. Con i brianzoli disputa gli unici suoi veri campionati di C1, ma nel gennaio 2007 viene girato al Varese. Da lì ancora alla Pro Vercelli dove non riesce a ripetere lo score della sua prima esperienza in maglia bianca anche a causa di un grave infortunio.

La sua carriera si trascina nei dilettanti ancora per qualche stagione. Lo ritroviamo ad Acqui Terme da avversario nella prima amichevole del Novara dopo la sbornia della promozione in serie A. Il popolo azzurro lo acclama lungamente dimenticando anche i suoi trascorsi d’OltreSesia. “Siam venuti fin qui, siam venuti fin qui per vedere segnare Egbedi…”. In fondo il sogno che ci ha portato in meno di dieci anni dalla C2 alla massima serie era cominciato proprio quella notte della goleada di Pordenone ad esorcizzare i ricordi negativi di un “Bottecchia” in cui avevamo quasi sempre perso…

Massimo Barbero

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