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Figurine azzurre: Gian Mario Consonni
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lunedė 16 gennaio 2017 - 09:32
Storie di giocatori che hanno vestito la maglia del Novara in epoca pių o meno recente

Nell’estate 1997 il Novara deve ricominciare daccapo dopo la più mortificante (e sfortunata) delle retrocessioni. Il ritorno in C1, sognato per 15 anni esatti, è durato una stagione soltanto. Bisogna ripartire senza più i capitali di un tempo e con il contorno di un ambiente ovviamente mortificato.

I nuovi dirigenti, con il valsesiano Croso in testa, operano innanzitutto per contenere i costi. Della squadra che ha sfiorato l’impresa a Pistoia rimangono in pochissimi. Da uno scambio a tre che porta Di Muri a Fiorenzuola arriva Gian Mario Consonni. Attenzione non il giovane Consonni del Fiorenzuola, scuola Juventus, ma l’esperto Consonni che nella stagione precedente militava nel Como.

Consonni senior ha ormai 31 anni. Aveva esordito in A giovanissimo nell’Atalanta con cui ha vissuto l’esaltante avventura in Coppa delle Coppe targata Mondonico; una delle storie più belle del nostro calcio: una formazione di B capace di arrivare fino alle semifinali con il Malines, ad un passo dall’incredibile sfida con l’Ajax. Dopo l’Atalanta “Mario” ha fatto tanta serie B (Monza, Terni, e Modena in primis) e di recente ha disputato un paio di campionati di vertice di C1 con Spal e Como. E’ certamente in parabola discendente, ma per la C2 e per le (modeste) ambizioni azzurre dell’epoca può bastare.

Alla presentazione condotta dal brillante Paolo Molina sfila un Consonni apparentemente un po’ appesantito, ma chi può spingersi sino al campo spelacchiato di Serravalle Sesia dove si svolge la preparazione trova invece un giocatore fortemente motivato a lavorare sodo per ritrovare presto la forma migliore.

All’esordio in Coppa Italia al “Moccagatta” di Alessandria esibisce subito il suo biglietto da visita colpendo la traversa con una gran punizione. Pochi giorni prima aveva fatto centro su rigore decidendo la sfida con il Fossano, in uno di quei minitriangolari da 45’ per partita che andavano di moda all’epoca.

Sta di fatto che lo 0-0 esterno con i grigi che militano in C1 alimenta illusioni ingiustificate. La squadra di Chierico ha difensori troppo limitati per proporre quel calcio offensivo fatto di zona e 4-4-2 propositivo che ha in mente il tecnico pavese che ha appena vinto il campionato con il Brescello. Consonni fa la spola tra difesa e centrocampo dove il suo piede e la sua esperienza possono comunque fare la differenza in categoria inferiore. Alla terza giornata in casa esce ad inizio ripresa per un acciacco ed al suo posto entra un giovanissimo Paolino Morganti che ha la possibilità di giocare la sua prima partita di C2 in Viale Kennedy (in realtà aveva debuttato la settimana prima a Busto).

Sta di fatto che dopo tre giornate di campionato il nuovo Novara ha 0 punti in classifica e non ha ancora segnato una sola rete. Il confronto della settimana successiva con il Cittadella di Glerean a punteggio pieno sembra senza speranza. Invece gli azzurri sbancano il “Tombolato” dall’alto di un 5-4-1 (alla fine 5-5-0) che manda in tilt il tridente granata. Consonni diventa il regista arretrato di una squadra che presenta sempre altri due centrali di ruolo. Con uno schieramento siffatto qualche 0-0 lo si riesce a portare a casa, ma fare un gol è davvero impresa.

I nostri si svegliano improvvisamente a fine ottobre al “Chinetti” rimontando il guizzo di Piro con un incredibile 4-1 che vede anche Consonni andare a segno nel finale con la rete del definitivo poker. E’ cominciata una striscia positiva. Ed il 16 novembre arriva anche la prima rete casalinga del campionato firmata da Giordano al Mestre allo scadere del primo tempo. Non c’è troppo tempo per esultare però perché ad inizio ripresa Consonni abbandona il campo per un guaio al polpaccio. Senza il suo leader il Novara sbanda, arretra, ma difende comunque con i denti il prezioso 1-0. L’immagine di Gian Mario che esce dallo stadio trascinando, sofferente, la gamba intacca un po’ la nostra gioia per il primo successo interno dopo tanto penare.

Con Consonni ai box il Novara ottiene soltanto un punto in tre gare, il  pareggio di Castelfranco Veneto. Dopo la rimonta patita a Biella (da 1-2 a 3-2 in avvio di ripresa) l’ex del Como viene recuperato in tutta fretta per la successiva partita interna con l’Ospitaletto. I successi però non arrivano più e al termine dello 0-2 con l’Albinese matura l’inevitabile esonero di Chierico.

Con Vallongo si torna ad un 4-4-2 comunque prudente, ma un po’ più propositivo. A far coppia con Consonni c’è quasi sempre il navigato Morotti per un tandem decisamente affidabile. Mario salta soltanto un’altra partita, a Crema per squalifica, a conferma di un’integrità fisica che fuga i dubbi iniziali.

Al rientro il capitano azzurro vive la sua primavera da protagonista. A Sesto San Giovanni, in un sabato pomeriggio di vento, sblocca il risultato su punizione dopo nemmeno 60 secondi dal fischio d’inizio. Sull’1-1 e con il Novara in dieci per l’espulsione di Pani fa tremare nuovamente il portiere di casa Malatesta con un missile su calcio piazzato vicino all’incrocio.

La domenica successiva contro il Voghera fa ancora centro al “Piola” sorprendendo dalla distanza un giovanissimo “Jimmy” Fontana. La partita però la vincono i rossoneri (2-1) con gol partita, sempre su punizione, di Pasquale Sensibile nel finale.

Il gol da tre punti Consonni lo firma il sabato di Pasqua contro il Giorgione: stavolta il suo da calcio piazzato è un missile da 30 metri “alla Koeman” che s’infila nel sette della porta di Fortin. E’ una vittoria importantissima in un pomeriggio di pioggia apparentemente autunnale in uno stadio con poco più di 100 paganti.

Con 4 gol all’attivo ed un rendimento quasi sempre superiore alla sufficienza Consonni diventa l’uomo simbolo di una squadra che fa fino in fondo il proprio dovere regalandoci la salvezza con una settimana d’anticipo e la gioia di battere (ed inguaiare) la Pro Vercelli.

Riconfermarsi non è mai semplice ed il bergamasco fatica decisamente nel più offensivo 4-4-2 di Tedino della stagione successiva quando le ambizioni dovrebbero essere maggiori. Dopo l’illusorio 1-0 al Pontedera la squadra comincia a scricchiolare. Consonni gioca al fianco di Rossi, appena prelevato dallo Spezia e segna il gol del provvisorio pareggio al “Picco” ovviamente su punizione, ma la sconfitta arriva nel finale. Sette giorni dopo in casa contro il Voghera si fa male con i suoi in svantaggio ed è già tempo delle prime critiche per un Novara rimaneggiato. E’ un uscita di scena quasi definitiva perché Tedino trova una certa affidabilità con la più mobile coppia Rossi-Torchio.

Rivediamo “Mario” solo a Pisa (prezioso 0-0 contro la capolista) ed in casa con il Borgosesia quando la sgusciante coppia Siazzu-Casu mette a nudo i suoi limiti di condizione. Sullo 0-2 per gli ospiti, mentre si pensa già ad una umiliante sconfitta interna, l’ex del Como lascia il segno anche in maniera positiva calciando la punizione che Dotti devia nella propria porta per l’autogol che riapre il match prima del sollievo del 2-2 firmato da Liperoti.

Consonni non rientra più nei piani del mister e lascia a gennaio con sole 5 presenze all’attivo. Va all’Albinoleffe in cambio di Marchesi che si rivelerà determinante nei play out con il Voghera. In Val Seriana disputa appena 2 partite nella squadra del bomber Maffioletti che rimonta sino ad una insperata promozione in C1 al termine dei play off per un congedo dal calcio professionistico inebriato dallo champagne.

Oggi 16 gennaio 2017 Consonni compie 51 anni e speriamo prenda questo breve amarcord del suo (apprezzato) anno e mezzo in azzurro come un piccolo, ma gradito presente di compleanno.

Massimo Barbero

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